Nel regno orientale di Vaèrondos religione, filosofia e società sono una cosa sola e l'antico Culto del Vaeronor ha sviluppato nel corso dei secoli una precisa visione del Racconto dell'Uomo e della natura del Nam-Pandar che differisce ampiamente rispetto a quella predicata dal Lògonor occidentale.Laddove il Culto Alasthita basa i suoi precetti sacri sulla indiscussa preminenza dell'essere umano all'interno della Creazione, la mitologia vaerondosiana abbraccia l'idea che ogni creatura vivente presente nel Racconto possieda in sé la scintilla divina del Nam.Sebbene molti tra i sapienti alasthiti paragonino la rigida divisione in caste della società vaerondosiana ad una struttura piramidale tale rappresentazione è del tutto assente dalla mitologia del Credo d'Oriente. Al suo posto si trovano invece i Mandala Vaeroniani, complesse raffigurazioni geometriche del Racconto e dei suoi principali attori e protagonisti: i Gerònti e i loro figli Uomini ma anche gli spiriti della Natura e perfino i selvaggi Primigeni. Ad ogni singola specie presente nel Nam-Pandar corrisponde secondo il culto un Avatar divino rappresentato rigorosamente nella posizione che si ritiene ricopra all'interno della Narrazione.A seconda delle Ere queste posizioni possono cambiare, come ad esempio nel caso emblematico dell'Era della Cacofonia in cui il Mandala venne sconvolto dalle azioni di Xànathon e gli Avatar Primigeni insieme alla loro selvaggia discendenza ascesero al centro della Narrazione scalzando i Gerònti e l'umanità dal loro posto a fianco al NamaN.I recenti avvenimenti delle Guerre dell'Entash e l'imminente scatenarsi del Khalarîm, l'Orgia Nera profetizzata nel Jahnitra, hanno comportato un profondo cambiamento nel Mandala: l'introduzione del Pentarca di Guerra e l'ascesa di Xànathon al centro della rappresentazione divina del Racconto.Alcuni dei più acuti osservatori forestieri hanno notato percorrendo le strade della capitale Vaèrondos quanto lo stesso impianto della città appaia profondamente influenzato da queste convenzioni. In effetti la capitale stessa fu edificata in epoche remote proprio sul tracciato del divano Mandala e ancora oggi l'ostacolo naturale della Diga del Riwattim ha mantenuto l'antico impianto urbano inalterato, un perfetto costrutto sociale che celebra con la sua rigida suddivisione gerarchica i più alti precetti del Culto del Vaeronor.
Thursday, 15 February 2018
Il Mandala Vaeroniano
Wednesday, 31 January 2018
Veglia nell'Imrod
Dalle pergamene dell'Aedo Zosimo di Phàros
"...Le tenebre ci sorpresero mentre attraversavamo le propaggini meridionali dell'Imrod.
Sebbene ci trovassimo a poche leghe di distanza dall'Arghèllon e avessimo già varcato i confini del Lògonor ad Àdelphos, stabilii insieme al mio taciturno compagno di viaggio che avremmo fatto meglio a cercare riparo per la notte, non volendo proseguire tra le dense fronde senza il confronto della luce degli Astri diurni.
Acceso il fuoco per tenere lontani i Primigeni della foresta, ci rendemmo conto che la buona sorte aveva voluto condurci ai piedi di uno Yèrolithon, uno dei volti di roccia di cui i superstiziosi Cercatori arghelloniti hanno disseminato la regione per ingraziarsi il favore degli spiriti di quelle lande selvagge. Il luogo mi era familiare e rammentai di essermici accampato durante la mia prima spedizione nel Quèronos, diversi anni prima. Allora, ricordo, uno dei carovanieri che mi scortavano mi raccontò che le fattezze scolpite di quel monolito rappresentavano l'anziano Thalìtis, lo Spirito delle Acque che aveva dominio su quella regione. Mercanti e viaggiatori di passaggio in quel tratto di foresta erano soliti rendergli omaggio con piccole offerte per assicurarsi il suo favore ed allontanare il pericolo di imbattersi in Fauni e Coboldi che infestano la regione.
Per fortuna avevo portato con me da Rànos una giara di ottimo vino del Sùnthar e ne lasciai una ciotola tra le radici alla base del masso.
Un'offerta generosa, ma per lo meno quella notte io e il mio compagno avremmo dormito sonni tranquilli..."
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