Thursday, 24 March 2016

I moli di Myronos

Potente Ròdon, Signore delle Profondità che Cingono il Racconto, ascolta la mia supplica e concedi al tuo devoto Mèro, figlio di Gànthor - che tanto ti fu caro in gioventù e a lungo solcò il grande Entash con la tua benedizione - di attraversare il tuo tumultuoso dominio e raggiungere sano e salvo le lontane coste della fiorente Yòs, terra di commercianti, affinchè io possa portare nuovamente lustro alla mia famiglia e alle genti del Myrondar, che tanto hanno patito a causa della guerra.



In partenza da Myronos,

Nemmeno i lunghi anni delle Guerre dell'Entash sono riusciti ad offuscare la meraviglia che ogni giorno centinaia di viaggiatori e mercanti provano nel giungere al cospetto delle nostre alte mura o il giusto timore che essi avvertono varcando l'antica Porta dei Gèronti nel ricordare dove furono pronunciate le prime sillabe del Lògonor e il dominio dell'uomo ebbe inizio. Avendo l'onore di essere nato cittadino di questa grande nazione sono addolorato al pensiero di doverla lasciare per lungo tempo ma il mio cuore trae conforto nella convinzione che non esista nulla che un figlio di Rodon, Signore delle Profondità, debba temere nel solcare il suo grande regno.

Ad attendermi ai moli trovo facilmente la nave che mio padre ha accuratamente selezionato tra le tante che affollano il porto: un rapido Kyrios mercantile Sunthoriano, caratterizzato dalla tradizionale vela spinata e dalla polena decorata con le fattezze di un Leviatano del Neossash, secondo l'assurda credenza che le sue sembianze mostruose possano tenere lontani i pirati Thanatiti che dominano le acque del Mare Nuovo. Sebbene la ciurma dalla pelle color ebano non comprenda il linguaggio del Myrondar, il capitano mi si rivolge con il dovuto garbo e si profonde in untuosi salamelecchi prima di far caricare a bordo della felucca i miei effetti personali.


Sospetto che tanta solerzia abbia poco a che vedere con la fama di cui mio padre gode presso queste genti barbare ma sia soprattutto dovuta alla feroce presenza di Yrodòro, il guerriero Sarantòpode che mi accompagna per grazia del Bàsylos in persona in ottemperanza all'editto di Crisèo (secondo il quale ogni cittadino nobile di Myronos che si avventuri al di fuori della città debba essere scortato da un guerriero della guardia reale in modo da palesare la sua origine e scoraggiare criminali e volgari ladri)
Yròdoro è in effetti una presenza rassicurante sebbene abbia il sospetto che il silenzioso Sarantòpode avrà un effetto negativo sulle trattative con i mercanti lungo la rotta per Yòs dato il suo aspetto feroce e le sue maniere brutali. In ogni caso, sebbene mio padre si sia premurato di informarmi che ogni guerriero Sarantòpode viene addestrato al combattimento nella serrata formazione Anfìsbena e si trova dunque a disagio a battersi lontano dal resto dei suoi compagni, il mio guardiano non sembra dimostrare alcun segno di inquietudine al pensiero di allontanarsi dalle strade di Myronos, al contrario del sottoscritto.


All'alba di domattina la nave salperà alla volta di Phàlos e il mio lungo viaggio nel Lògonor avrà inizio.

Possano i Gerònti vegliare su di me e concedermi la benedizione di una buona sorte e venti favorevoli.

Mèro Gànthris



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